Amsterdam, l’alloggio segreto di Anna Frank
Ho visitato Amsterdam due volte ma solo la seconda ho scoperto questo posto così suggestivo che sembra essere staccato da tutto il resto.
E’ come entrare in un’altra dimensione spazio temporale. Appena ci si avvicina alla piazza circostante l’entrata di questa vecchia casa oggi adibita a museo, sembra di essere tornati indietro nel tempo a quel tragico periodo.
Anche il cielo sembra oscurarsi di colpo, quasi a voler imprimere più angoscia alla già triste storia di questa ragazzina ebrea e della sua famiglia.
L’occasione di ricordare questo posto mi è stata data da Denise, che ringrazio vivamente e di cui riporto i suoi racconti sulla vicenda di questo personaggio storico che molti di noi riconosceranno per il suo diario: “il diario di Anna Frank” https://www.habitissimo.it/idee/l-alloggio-segreto-di-amsterdam-storia-della-casa-museo-di-anna-frank Anna FrankI
Anna Frank era una ragazzina ebrea che durante la Seconda Guerra Mondiale fu costretta a nascondersi nella sua stessa casa per sfuggire ai nazisti.
Insieme ad altri sette compagni, inclusa la sua famiglia, vive in clandestinità nel retro della sua abitazione di Amsterdam, in Prinsengracht 263, soprannominata “l’alloggio segreto”, oggi visitabile in quanto trasformato in museo.
Riescono a sopravvivere illesi per ben due anni, fino a quando vengono scoperti e deportati nei campi di concentramento.
Il padre di Anna, Otto Frank, è l’unico degli otto inquilini dell’Alloggio segreto a sopravvivere.
Il diario che Anna ha scritto durante il periodo trascorso in clandestinità la renderà famosa in tutto il mondo.
Alcuni giorni dopo l’arresto degli otto clandestini, avvenuto il 4 agosto 1944, l’Alloggio segreto che si celava dietro una libreria girevole viene svuotato.
Il mobilio e le suppellettili vengono portati via, ma si salva il diario di Anna.
Quando Otto Frank, nel giugno 1945, torna ad Amsterdam da Auschwitz, unico superstite degli otto ex clandestini, trova l’Alloggio segreto completamente svuotato. Da allora cerca di rimettere in piedi le sue aziende Opekta e Pectacon, insieme ai dipendenti della sua ditta che avevano aiutato lui e i suoi a sopravvivere durante la guerra. L’Alloggio segreto continua però a rimanere vuoto.
Dopo la guerra l’edificio in Prinsengracht 263 e quelli confinanti versano in pessime condizioni. Le vecchie case sul canale, con il loro cattivo stato di manutenzione, non sono più utilizzabili come fabbricati aziendali, tanto meno come abitazioni. Nel 1950 l’impresa tessile Berghaus sta acquistando alcune case all’angolo tra Prinsengracht e Westermarkt, con l’intenzione di demolirle e di costruire in questo punto una nuova sede aziendale. Anche la casa in Prinsengracht 263 andrebbe abbattuta ma Otto Frank non vuole rassegnarsi e all’inizio degli anni cinquanta prende in affitto l’edificio dal proprietario, un commerciante di carta usata e si accorda con quest’ultimo che, in caso di vendita, si sarebbe rivolto a lui per primo. Tuttavia, mancano i soldi per eseguire una solida ristrutturazione e Otto Frank, seppure controvoglia, è costretto a vendere. La demolizione sembra ora inevitabile, tanto più quando la ditta Opekta si trasferisce nel 1955 in un altro edificio ad Amsterdam e l’impresa Gies & Co, subentrata alla Pectaton, viene venduta.
Prinsengracht 263 adesso è vuota e il suo stato deteriora a vista d’occhio.
Un comitato di importanti cittadini di Amsterdam, esponenti del mondo della scienza e della cultura, lancia l’iniziativa di salvare dalla demolizione la casa in cui Anna scrisse il suo diario.
Nel 1957 fu costituita la Casa di Anna Frank, una fondazione che ha innanzitutto e principalmente il fine di rendere accessibile al pubblico l’edificio in Prinsengracht 263, ma anche, com’è scritto nell’oggetto dell’atto costitutivo, di diffondere gli ideali di Anna Frank.
Per poter conservare Prinsengracht 263, la municipalità di Amsterdam sviluppa in collaborazione con l’Università di Amsterdam il progetto di costruire una casa per studenti all’angolo tra Prinsengracht e Westermarkt. L’Università può fornire un prefinanziamento per la costruzione e con questo acconto contribuire a rimpinguare le casse della Casa di Anne Frank, mettendola in grado di acquistare l’intero complesso. In questo modo gli edifici ai numeri 263 e 265 di Prinsengracht sono salvi. Finalmente la casa in Prinsengracht 263 può essere restaurata e il 3 maggio 1960 viene aperta al pubblico.
Oggi questo luogo è visitato ogni anno da circa un milione di persone.
La casa ricorda con insistenza quel periodo di guerra e i suoi abitanti, che per due anni vissero qui nascondendosi ai nazisti.
Otto Frank partecipa fino alla sua morte, avvenuta nel 1980, alle attività della Casa di Anna Frank, impegnandosi a favore dei diritti umani e del rispetto tra popoli. La casa sul canale ad Amsterdam accoglie i suoi visitatori con il suo messaggio.
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