L’istinto materno di Babygei
“Chi é tua madre?”
“Tu mamma!”
“Vai da tuo padre”
“Non ce l’ho mamma!”
“Ah si, vero..e allora vai da quella strxxxa di tua nonna!”.
BabyG fra 15 anni 😂
Diciamo che entrambe non moriamo dalla voglia di maternità, anzi..
Ci sentiamo ancora così “figlie” che, se succedesse, porterei BabyG immediatamente al consultorio per minorenni e io mi porterei da sola alla prima casa di cura.
Sarà che non mi sento ancora così realizzata da pensare a un figlio o magari non ho trovato la persona giusta..no, credo più la prima.
Credo nella realizzazione personale, credo che ho ancora così tanto da fare che ho bisogno di anni.
Credo di voler viaggiare ancora così tanto che un figlio me lo dimenticherei al primo semaforo.
Credo, magari stupidamente, che molti lo facciano perché non hanno un’alternativa. Si trovano al bivio del “che faccio ora” e scelgono un figlio per reinventarsi. Scelta coraggiosa, ammirevole..ma per il momento mi strappa solo un sorriso un po’ amaro.
D’altronde il mondo è bello perché vario.
Mi ricordo della mia tesina di maturità. In italiano portai Luigi Pirandello, “Il sentimento del contrario” e qualche anno dopo trovai una fotografia di un vecchio con i capelli e la barba lunga, con indosso un bikini da donna..
la presi, la incorniciai e scrissi sopra: “un misto di riso e di pianto, di fronte alla pena di vivere così”
(cit. L. Pirandello – Il sentimento del contrario).
XX BabyI