UN ANIMALETTO IN PIÙ PER UN BAMBINO IN MENO
In un mondo in cui sembra non esserci nulla di definitivo, almeno nell’accezione positiva del termine, la possibilità di avere qualcosa di certo e duraturo, di essere in grado di ottenere qualcosa che non cambi, a meno che non siamo noi a deciderlo, che non scompaia, che non ci abbandoni, a meno che non siamo noi a lasciarlo, puo rincuorare e farci sentire quasi come un Dio ma, a pensarci bene, fa anche molta paura.
Decidere di avere un figlio è questo: finalmente abbiamo qualcosa nelle mani di cui siamo gli unici autori e che nessuno può toglierci. Questo potere è in netto contrasto con i disastri e le difficoltà della vita che viviamo. Un cambio di casa o di paese non desiderato, la perdita del lavoro, difficoltà con il partner, l’insorgenza di una malattia. Un giorno va tutto bene e il giorno dopo ci casca il mondo in testa. La lezione da imparare per poter sopravvivere è essere pronti all’evento inaspettato, contare sulle proprie forze che tanto, qualunque cosa succeda, ce la possiamo cavare.
Quello che però non funzionerebbe in un ragionamento del genere è avere un qualcuno a cui pensare, che dipenda da noi, che subisca le nostre scelte o che le limiti. A meno che non si vivi nell’estremo benessere e con le migliori prospettive, quanto coraggio ci vuole a fare una scelta del genere, la più definitiva a cui riesca a pensare?
Ve lo immaginate perdere il lavoro o affrontare una malattia o magari dover cambiare emisfero con un figlio a carico? L’ansia, l’angoscia, la paura di non farcela, magari addirittura non farcela! Pensate alla sfera limitata di opzioni che si hanno in una situazione del genere. Pensate al fatto che qualunque cosa succede, un figlio non scompare, non vive solo un paio di anni ed è fonte di dolori e preoccupazioni, non solo di gioie.
La scelta di avere un figlio può darci forse un senso di onnipotenza in un mondo in cui non ci sentiamo più padroni di nulla ma ci priverà automaticamente di altre 1000 scelte possibili, presenti e future, che dovremmo sentirci liberi di fare in un mondo così tumultuoso.
E allora mi dico io, se lo fanno tutti o “quasi tutti”, un motivo ci sarà.. ma qual’è questo motivo? Che qualcuno me lo dica! Io rimango ancora convinta che in alternativa ad un bambino, sia meglio prendersi un gatto o magari un cane, danno un discreto affetto, non parlano, non ti rispondono male, non vivono più di 20 anni, non prendono droghe a meno che sia tu a dargliele.. insomma sarebbe una vita molto più facile e con quasi gli stessi benefici.
E, cosa più importante di tutto.. anche a considerarla una scelta definitiva, lo sarà al massimo per i prossimi venti anni, dopodichè liberi come prima!
XX BabyI