Il Mito delle finestrelle
Il mio bisogno di ordine estremo deriva dal desiderio di mettere ordine tra i miei pensieri ed emozioni, di tenere ben chiuse tutte le finestrelle dentro di me.
Ogni tanto una si schiude un pò e lascia uscire qualcosa. A volte una, a volte un’altra.
Ma Per fortuna nessuna si apre mentre un’altra é giá aperta.
Immaginatevi una figura con tanti quadrati, ognuno dei quali ha uno sportelletto.
Uno di questi quadrati, il piú grande e con lo sportello spalancato, é la finestrella del presente. Ogni persona ha tanti quadrati, tante finestrelle, quanto ricca é stata la sua vita.
La nostalgia arriva quando una delle finestrelle chiuse si apre all’improvviso e l’energia che ne esce fuori si scontra con quella della finestra aperta, quella del presente.
É l’ordine che mi impongo all’esterno e che ricerco maniacalmente che mi permette di manovrare queste energie senza danni.
Cosa succederebbe se piú finestrelle chiuse si aprissero insieme?
Come gestire cosí tante sensazioni legate a vari periodi, luoghi, persone ben definiti??
Personalmente la cosa mi lascerebbe confusa ed infelice.
Le persone grette le immagino con una finestra sola. Quella sempre aperta del presente, magari anche un pò ammuffita.
L’equilibrio e la serenitá di una persona deriva dalla sua capacitá di avere tante finestre chiuse oltre a quella sempre aperta del presente e a saperle gestire.
É normale, anzi auspicabile che ogni tanto una delle finestrelle chiuse si apra. Il passato quando affiora con il suo bagaglio di esperienze, rappresenta il miglior metro di giudizio per il presente. Positive o meno che siano. Non avere finestre significa aver vissuto una vita mediocre ma avere tutte le finestre aperte significherebbe non riuscire a vivere al meglio il presente.
Chiudiamo quello che sappiamo non ci porterà mai a nulla ma apriamo ogni tanto una di quelle finestrelle.
Guardare indietro per andare avanti, più e meglio di prima.
Perchè chi ha sbagliato ha vissuto e chi vive non sbaglia mai.
XX BabyI